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Repressione nei porti. Licenziato il segretario dell’OR.S.A.

Repressione nei porti. Licenziato il segretario dell’OR.S.A.

L’8 febbraio veniva diffuso dalla Confederazione OR.S.A. (Organizzazione Sindacati Autonomi e di base) un comunicato che dava l’annuncio del licenziamento di Domenico Macrì detto “Mimmo”, lavoratore nel porto di Gioia Tauro e Segretario Nazionale di ORSA PORTI, esprimendo solidarietà e sostegno con iniziative nazionali e proclamando uno sciopero di 24 ore nella giornata del 20 febbraio nell’azienda.

Domenico Macrì è conosciuto e stimato nel porto e nel territorio, sempre in prima linea per la difesa dei diritti dei lavoratori. A licenziarlo è la proprietà Medcenter Container Terminal S.p.A.

Riportiamo una parte del comunicato sindacale: “Il management della MCT S.p.A., avvezzo a scegliersi la controparte sindacale, non ha mai fatto mistero dell’insofferenza nei confronti del Sindacato di Base che non accetta la concertazione a perdere e si pone a testa alta per la difesa dei diritti, delle tutele e dei salari continuamente minacciati dall’atteggiamento padronale che la direzione della MCT S.p.A. ha mostrato sin dal primo momento. Bisognava arrestare l’avanzata dell’ORSA che nell’azienda vanta una significativa rappresentanza ed ha ristabilito il senso della dignità operaia, era necessaria un’azione esemplare per mettere il bavaglio al Sindacato di Base, colpirne uno per educarne cento! A pagare le conseguenze del disegno autoritario aziendale il Segretario Nazionale dell’ORSA, licenziato dopo mesi di provocazioni e vessazioni, con motivazioni che nelle sedi legali dimostreremo essere pretestuose e finalizzate a ottenere un fronte sindacale accondiscendente a danno dei lavoratori. Sorprende il silenzio delle Organizzazioni Sindacali sedute al tavolo delle trattative, al netto delle diversità di vedute, di fronte all’arroganza padronale il sindacato dovrebbe compattarsi a prescindere in difesa delle libertà sindacali, se si consente l’escalation dell’autoritarismo prima o poi toccherà a tutti passare dalle forche caudine”.

Non sarà certamente una coincidenza che questo atto repressivo aziendale avvenga poco tempo dopo che Mimmo e la sua organizzazione si erano opposti alla firma di un accordo integrativo voluto da MSC (Mediterranean Shipping Company S.A., prima compagnia di gestione di linee cargo a livello mondiale e azionista unico di MTC, ndr) che, pur introducendo elementi peggiorativi normativi e nell’organizzazione del lavoro, era stato sottoscritto dai soliti sindacati concertativi. E’ un accordo che l’azienda vuole imporre anche in altri porti dove è presente. Lo steso metodo repressivo è stato adottato dalla MSC anche in altri porti, come a Napoli, con il ricorso ai licenziamenti “disciplinari” basati su fatti falsi e false testimonianze, con il fine di espellere quei lavoratori che non rinunciano alle rivendicazioni sindacali.

Diversi sindacati di base hanno espresso comunicati di solidarietà e di sostegno alla lotta per il reintegro nel posto di lavoro di Domenico Macrì. Anche USI CIT ha inviato un proprio comunicato in cui fra l’altro si dice: “Il recente licenziamento di Domenico Macrì Segretario Nazionale dell’organizzazione sindacale ORSA PORTI va sicuramente inquadrato nel clima generale di repressione verso chi lotta rivendicando i diritti dei lavoratori e lavoratrici nelle aziende e nel sociale. Un clima favorito dalle destre (postfasciste) insediate al governo che della repressione ne hanno da sempre fatto un elemento distintivo. Domenico Macrì, che da venti anni lavorava nel porto di Gioia Tauro, è stato licenziato dalla nuova proprietà della Medcenter Container Terminal S.p.A. che mal sopportava l’attività sindacale svolta in difesa dei diritti lavorativi. Un licenziamento preannunciato da continue provocazioni. Un licenziamento politico/sindacale del Segretario Nazionale dell’ORSA, una organizzazione che a fianco del percorso del sindacalismo di base ha partecipato anche allo Sciopero Generale del 2 dicembre contro la guerra, l’economia di guerra e contro la finanziaria approvata dal governo Meloni. Ribadiamo tutta la nostra solidarietà al Segretario dell’ORSA e il sostegno alle mobilitazioni decise dall’organizzazione sindacale, tra cui lo sciopero aziendale di 24 ore proclamato per il 20 febbraio”.

Lo sciopero proclamato dall’ORSA nella giornata del 20 febbraio nell’area di Gioia Tauro ha avuto una grossa partecipazione tra i portuali che hanno incrociato le braccia per protesta contro il licenziamento di Mimmo. La vicenda ha assunto livelli nazionali. In piazza a sostenere Mimmo c’erano varie rappresentanze dei sindacati di base e anche esponenti della politica, con l’assenza dei sindacati “collaborativi”. Sprezzante è stato l’atteggiamento dell’azienda che ha rifiutato l’incontro con il sindacato promotore della protesta, snobbando anche l’incontro istituzionale locale con il Sindaco che si era proposto come mediatore. In attesa che si pronunci il Tribunale, al quale è stato fatto ricorso, altre azioni di lotta verranno attivate contro l’azienda che mantiene bassi i salari, i livelli di sicurezza, i diritti e le tutele dei lavoratori. Alla manifestazione erano presenti anche delegazioni di portuali di Genova, Livorno, Civitavecchia, Trieste che hanno annunciato un prossimo sciopero nazionale contro il licenziamento e per contenere nel quadro del rinnovo del contratto le garanzie di sicurezza sul lavoro.

Enrico Moroni

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